giovedì 19 ottobre 2017

Il cuore della cavalleria cristiana e della nobiltà europea...



Abbiamo già ripetuto, più volte, che non siamo un corpo nobiliare, tantomeno un ordine cavalleresco od una confraternita religiosa, ma una associazione culturale internazionale. Ed in merito a quanto sopra, abbiamo due precisi, semplici e chiari metri di giudizio.

Un giudizio è di forma: gli unici ordini cavallereschi ufficiali e riconosciti dal consesso internazionale, sono solo quelli statuali degli stati nazionali, quelli dinastici delle ex case sovrane, quelli della Chiesa Cattolica e delle diverse Chiese Ortodosse, e il più importante e prestigioso di tutti, che è il Sovrano Militare Ordine di Malta. In Italia, oltre allo SMOM, agli ordini della repubblica ed a quelli pontifici (compreso quello Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme), vi sono gli ordini di Casa Savoia, quelli costantiniani di San Giorgio (dei tre rami Borbone di Parma, Napoli e Spagna) e quelli delle legittime dinastie degli stati preunitari, compresi quelli imperiali tradizionali degli austroungarici Asburgo e dei Bonaparte discendenti da Napoleone. Ai sopracitati possiamo aggiungere le varie delegazioni degli ordini stranieri, legittimi e riconosciuti, presenti in Italia, in particolare quelli delle ex case regnanti del Portogallo e della Georgia. Questa serie “A” della cavalleria cristiana è, sostanzialmente, quella certificata dall’ICOC (ovvero la commissione internazionale degli ordini cavallereschi, uno delle più serie associazioni scientifiche private che si occupa della materia).

Una oggettiva serie B degli ordini cavallereschi è composta da quelli non riconosciuti: di altre dinastie minori (Altavilla, Este, Medici, Paternò), dei vari legittimi pretendenti al trono imperiale di Costantinopoli, di storica collazione familiare (come quello di Santa Brigida), capitolari come quelli della Concordia o di Borgogna, quelli popolari delle antiche signorie o repubbliche marinare, indipendenti ma sotto la protezione di dinastie legittime (come l’Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme (sotto la protezione della Casa Reale di Francia), più una decina abbondante di ordini e confraternite templari, tollerate dalla Chiesa Cattolica e dalle amministrazioni locali.

Di serie C sono le tante associazioni cavalleresche più o meno cristiane, che spesso si confondono con sistemi premiali umanitari, gruppi folkloristici o di ricostruzione storica medievale o fantasy, piuttosto che gruppi sportivi legittimamente dediti alla equitazione, al tiro con l’arco, o alla spada medievale. Poi vi sono ordini cavallereschi, soprattutto neo templari, di ispirazione esoterica massonica, e gruppi paganeggianti o di altre credenze religiose. Alle tre categorie ufficiali, sopradescritte, che rappresentano il 70% del mondo cavalleresco, vanno aggiunti, come non classificati o “espulsi dal gioco” serio: tutti i sedicenti principi e pretendenti ai troni più fantasiosi, i diversi mitomani (alcuni veramente malati di mente) ed i veri e propri truffatori che vendono, a caro presso, a troppi sprovveduti, titoli fasulli, pezzi di carta e patacche senza alcun valore.

Ma, escludendo, a priori, fuori gioco e serie C, il giudizio di Aristocrazia Europea sul mondo cavalleresco, riguardante le serie A e B, non è di forma, ma di sostanza e di merito. Ovvero noi apprezziamo tutti coloro che sono seriamente coerenti con gli ideali della cavalleria europea e cristiana e, dopo anni di esperienza, posso dire che ne ho trovati forse di più nella seconda che nella prima categoria. Tolto lo SMOM, esempio, almeno fino ad ora, di continuità storica e spirituale (probabilmente assicurata dalla solida tradizione familiare e dal passaggio del testimone fra le diverse generazioni), gli altri ordini, senza offesa per nessuno, più che di "guerrieri cristiani", sono pieni di anziani malandati, femminei cicisbei, meri collezionisti di medaglie e mantelli, affaristi piccolo borghesi, ma anche, e questo è assolutamente un contro senso ed un fatto veramente grave, di cattolici progressisti e persino di massoni.

Stesso discorso e distinzione vale per i certificatori di nobiltà. Oltre allo SMOM ed agli ordini dinastici, al Collegio Araldico di Roma che edita il vero Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, a quello che rimane del Corpo della Nobiltà Italiana ed alla nuova ASNI (associazione storica della nobiltà italiana), esistono una decina di associazioni private ed altrettanti studi legali professionali che si occupano seriamente di questa materia, che organizzano incontri e conferenze, e pubblicano repertori genealogici, nobiliari ed araldici. Oltre a questo zoccolo duro, circa il 15% del totale, vi sono altrettanti gruppi e singoli che se ne occupano in maniera locale e o amatoriale. Tutto il resto, ovvero la stragrande maggioranza delle presenze, soprattutto online, sono: ricostruzioni approssimative ed autoreferenziali, iniziative faziose e truccate, truffe per poveri fessi e vera compravendita di titoli fasulli.


Aristocrazia Europea, non si occupa di tutto quanto sopra, per quanto assolutamente lodevole e interessante, che delega, ben volentieri, ad altri più competenti e specializzati, ma esclusivamente dello studio, sostegno e diffusione dei principi filosofici e metapolitici, e dei valori spirituali e metafisici, di cavalleria e di nobiltà, che, nella corretta interpretazione tradizionale, è sempre personale di spirito e azione. AE si occupa quindi di relazioni pubbliche internazionali, di iniziative culturali, sociali ed artistiche, della creazione di sinergie fra i rappresentanti delle famiglie storiche europee ed i sostenitori della cavalleria e della monarchia. Il nostro essere dame e cavalieri, nobildonne e gentiluomini, si deve meritare e vedere dai fatti concreti, dallo stile di vita, dal comportamento quotidiano, dal coraggio e dalla coerenza delle nostre azioni: proprio per questo, abbiamo deciso, in tutte le comunicazioni ufficiali di Aristocrazia Europea di utilizzare solo i nomi e cognomi anagrafici, senza titoli cavallereschi e nobiliari.

Roberto Jonghi Lavarini
vice presidente pro tempore AE